Gufo reale (Bubo bubo)
Gufo reale
(Bubo bubo, Linnaeus, 1758)
INTRODUZIONE
In tutte le parti d’Europa in cui questo rapace notturno è presente, si è assistito ad un fenomeno di
riduzione a partire dal 1970 in avanti, anche se in molti paesi (Italia compresa) il declino di questa
specie era noto già dai primi decenni del XX secolo.
In generale, negli ultimi anni in Europa si nota una duplice tendenza: la prima è quella della stabilità o
del moderato incremento delle popolazioni in gran parte delle regioni, dall’altra la drastica riduzione
degli individui in tutte le aree dei Balcani ed in Finlandia.
In Italia, questa specie è diffusa su tutta la penisola, ma manca in Sardegna (non è mai stato presente)
ed in Sicilia dove si è estinto in tempi recenti.
La mancanza di studi precisi a livello nazionale, l’elusività della specie fanno stimare in 250-300 coppie la dimensione della popolazione nazionale.
In Piemonte mancano studi precisi sulla localizzazione del gufo reale e solo in Val d’Ossola sono
stati condotti lavori specifici per verificarne l’effettiva densità. A causa di questa incertezza non è possibile dare una stima precisa dell’area di distribuzione e della dimensione della popolazione. Si può
ipotizzare che questo uccello frequenti un areale simile a quello dell’aquila reale e che il numero di
coppie nidificanti sia di 30-36 coppie.
DESCRIZIONE GENERALE
Può arrivare ad una lunghezza di 60-72 cm, con un’apertura alare di 145-180 cm. Non ci sono evidenti differenze tra il maschio e la femmina, anche se forse la femmina è leggermente più scura.
Le parti superiori variano tra il marrone nerastro ed il bruno-rossiccio, con una densa macchiettatura scura sulla testa che si trasforma in strie sul dorso.
L’intensità e la densità delle macchie e delle strie può scurire o schiarire anche considerevolmente l’animale.
Queste tonalità aiutano il gufo a mimetizzarsi nell’incavo degli alberi, dove trascorre le sue giornate.
Fra le sue caratteristiche distintive troviamo i grandi occhi arancio, che garantiscono un'eccezionale vista, e i prominenti ciuffi auricolari, utili per mimetizzarsi, riconoscere gli individui della stessa specie e trasmettere lo stato emotivo.
Gli occhi non riescono a compiere un movimento di rotazione, essendo fissi. Per cui quando il gufo deve girarsi ruota direttamente la testa, facendo un movimento di 270 gradi.
HABITAT
Il gufo reale può adattarsi ad una grande varietà di ambienti generalmente con spazi aperti alternati a
boschi, ruderi, rocce o canneti. Vive indifferentemente in aree idonee dal livello del mare fino ad
oltre 2.000 m di quota, evitando, però, le zone totalmente messe a coltura.
La presenza dell’uomo non è un fattore limitante assoluto e, sebbene preferisca le aree meno antropizzate, è possibile trovarlo anche in aree rurali profondamente modificate di collina e pianura.
ALIMENTAZIONE
Questo uccello è carnivoro e si nutre principalmente di insetti, altri uccelli, serpenti e roditori.
In alcuni casi, se il gufo è di dimensioni abbastanza consistenti, è in grado anche di afferrare animali più grandi, come la lepre.
Questo rapace notturno è in grado di comportarsi come predatore generalizzato o specializzato in
base alla disponibilità di prede presenti sul territorio.
Normalmente la tecnica di caccia è l’agguato: il gufo reale attende la preda osservando il territorio da un posatoio predominante e, individuatala, si avventa su di essa. Le prede possono essere catturate in volo o a terra; è anche in grado di pescare tuffandosi in superficie.
La preda non viene masticata, ma ingoiata per intero.
Gli scarti (come le ossa o il pelo) vengono letteralmente rigurgitati sotto forma di borra, una sorta di palla.
Nel caso in cui individui un nido, lo depreda dei piccoli nel giro di poco tempo e cerca anche di catturare i genitori della nidiata.
Durante i periodi di maggiore abbondanza, i gufi reali possono creare delle dispense alimentari nei
pressi del nido da cui attingere per nutrirsi ed alimentare la nidiata.
RIPRODUZIONE
Stagioni Riproduttive: Generalmente solitario, il gufo accetta la presenza di un suo simile solo durante il periodo riproduttivo.
La produzione delle uova avviene a primavera con un tempo di covata che non supera 1 mese.
La produzione delle uova avviene a primavera con un tempo di covata che non supera 1 mese.
In alcuni casi si hanno anche due covate all’anno.
Le stagioni riproduttive variano leggermente a seconda della regione e delle condizioni climatiche locali.
Corteggiamento e Accoppiamento: Il corteggiamento è tutto un gioco di suoni e richiami emessi dal maschio. Questi raggiungono la femmina anche a diversi km di distanza, determinando così la formazione di una coppia monogama per tutta la vita.
Solitamente il nido è all'interno di cavità rocciose, alberi o di nidi di altri uccelli diurni.
Cura dei Cuccioli: Vengono deposte generalmente da 2 a 3 uova per covata.
È il maschio a procacciare il cibo per la compagna mentre lei è impegnata con la covata per circa un mese.
I piccoli vengono nutriti 3 volte a notte per il primo mese, ma poi la frequenza delle visite al nido sale fino a venti in certi casi.
Le coppie territoriali presentano una spiccata sedentarietà e non lasciano il loro territorio se non
in casi estremi, limitando lo spostamento a pochi chilometri; solamente i giovani in dispersione presentano un erratismo di maggiore portata.
I giovani rimangono nel nido per circa 55-65 giorni.
Indipendenza: Entro 60 giorni dalla schiusa i giovani iniziano a predare da soli facendo tesoro degli insegnamenti materni, ma rimangono nei pressi del nido fino a ottobre, quando si disperdono in cerca di un loro territorio.
I gufi reali sono in grado di riprodursi a partire dai 2 anni e mediamente vivono 20 anni in natura.
CONSERVAZIONE
Sicuramente la caccia illegale a questo rapace notturno non è più così intensa come una volta, ma in
alcune regioni permane ancora; la maggiore causa di mortalità per questo uccello (più del 50% dei
casi dovuti a cause non naturali) sono le linee elettriche, su cui spesso rimane folgorato, ed i cavi
sospesi contro cui va a urtare di notte.
Altre minacce sono portate dalla trasformazione e frammentazione dell'habitat di nidificazione.
È una specie oggetto di tutela secondo l'Articolo 2 della Legge 157/92.
CURIOSITÀ
Lo sapevi che:
1. Quando un rapace deve difendere il proprio territorio oppure vi è un pericolo molto vicino attua la difesa attiva ovvero gonfia il suo piumaggio per sembrare più grande (threat posture) e inizia a “ticchettare” con il becco in segno d’avvertimento. La difesa passiva viene invece attuata quando l’animale si sente minacciato da un pericolo e non deve farsi notare. Il primo adattamento a tale difesa è il mimetismo che viene sfruttato anche nella caccia.
2. Il verso del gufo è il bubolare, pertanto si dice che il gufo bubola. La parola deriva con molta probabilità dal nome scientifico del Gufo reale, che è Bubo bubo.
Esso deriva dal Gufo che è considerato da sempre un animale misterioso, spesso associato all'oscurità, a causa delle sue caratteristiche che lo vedono come rapace notturno e solitario, associandolo di fatto alla sciagura ed alla negatività.
4. I gufi adulti dormono in piedi perché sono completamente sviluppati, ma i gufi più giovani fanno fatica a reggere il peso della loro testa (sproporzionata rispetto al corpo), quindi devono sdraiarsi.
5. Al giorno d'oggi l'aspetto singolare del gufo attira l'attenzione di numerosissime persone per la creazione di meme e divertenti immagini.
Bibliografia:
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