Nutria (Myocastor coypus)

 Nutria

(Myocastor coypus, Molina, 1782)


INTRODUZIONE


La Nutria Myocastor coypus (MOLINA, 1782) è un roditore di grande taglia le cui popolazioni originarie risiedono in Sud America, occupando un areale vastissimo che si estende dal Brasile all’Argentina e al Cile. 
È stata introdotta in Nord America, Europa, Africa e Asia.
In passato era molto apprezzata per la sua pelliccia e venne cacciata così tanto che quasi sparì nella sua zona d’origine. Così, oltre a regolamentare la caccia, vennero creati dei veri e propri allevamenti.
I primi esemplari furono importati in Italia negli anni ’30 per essere allevati proprio per la produzione di pellicce. 
L’allevamento ha conosciuto un notevole sviluppo soprattutto negli anni sessanta e settanta, mentre in 
seguito l’attività è stata gradualmente abbandonata. 
La specie ha colonizzato buona parte della Pianura Padana e del Centro Italia, con popolazioni isolate 
anche al Sud e nelle isole maggiori. Non è possibile allo stato attuale delle conoscenze stimarne la consistenza numerica, anche se la sua diffusione ha subito un incremento notevole negli ultimi anni, con popolazioni in espansione laddove vi siano condizioni ambientali ed ecologiche favorevoli.


DESCRIZIONE GENERALE

È chiamata impropriamente castorino, per la sua somiglianza con il castoro (di cui non è parente) dal 
quale la nutria si differenzia soprattutto per la lunga coda cilindrica. 
La lunghezza del corpo, coda compresa, può raggiungere gli 80-100 cm per 8-9 kg di peso. 
Il colore del mantello è bruno grigiastro e spiccano i grandi incisivi di colore arancione.
Possiede alcune caratteristiche tipiche di un animale fortemente acquatico: le zampe posteriori presentano una netta palmatura interdigitale e le mammelle delle femmine hanno una posizione latero-dorsale, tipica di un animale che alleva la prole in acqua.
La testa della nutria è formata da un cranio robusto, è larga e di forma triangolare. 
Gli incisivi sono di colore arancione e sono a crescita continua.
Le orecchie sono piccole, così come gli occhi. Ha lunghe vibrisse. 
Gli arti sono corti rispetto alle dimensioni del corpo con zampe posteriori maggiormente lunghi nelle zampe anteriori. 
Queste ultime non sono palmate a differenza delle posteriori.
La coda è più corta di testa e corpo, è di forma cilindrica. Se si osserva bene è ricoperta da peli molto fini, tranne che alla base, ma anche di scaglie.
Sui lati del muso ha delle ghiandole che emettono un secreto oleoso: la nutria se lo cosparge sul corpo per renderlo più lubrificato e anche per marcare il territorio.
Per quanto riguarda il mantello, la pelliccia è formata da peli lunghi e rigidi. Il colore è marrone, con sfumature bruno-rossastre. Il sottopelo è color grigio scuro, con peli più morbidi, densi e vellutati. L’addome è colore giallino chiaro e ha peli meno ruvidi rispetto al dorso. Sul mento sono presenti peli bianchi. Inoltre durante l’inverno la pelliccia diventa più folta per proteggerla dai rigori del freddo.
Ha abitudini crepuscolari e notturne, ma talvolta la si vede in giro anche di giorno. Tendenzialmente preferisce vivere vicino alle acque dolci, ma in alcune zone può vivere anche vicino ad acque salate o salmastre.
Può usare tane di altri animali come rifugi, ma solitamente o scava delle tane formate da cunicoli collegati fra di loro o costruisce piattaforme di vegetazione dove mangia e si toeletta. Oltre che in acqua la possiamo vedere anche sulla terraferma, nascosta nell’erba alta.
La nutria passa gran parte del suo tempo o a nuotare o a mangiare piante acquatiche. Le nutrie vivono solitamente in coppie o in piccoli gruppi, anche se i maschi tendono a essere più solitari.


HABITAT

È una specie legata agli ambienti acquatici di pianura o bassa quota, caratterizzati da acque ferme o a lento scorrimento, dolci o salmastre, da cui si allontana alla ricerca di cibo o di altre zone umide. Predilige sponde ricoperte da ricca vegetazione. 


La presenza di colture agricole nei pressi dei bacini e dei corsi d’acqua costituisce una condizione assai 
favorevole per la nutria, in quanto soddisfa una parte delle sue esigenze trofiche.

ALIMENTAZIONE


RIPRODUZIONE


Stagioni riproduttive: La stagione riproduttiva è praticamente ininterrotta, 
con picchi di produttività nei mesi primaverili e autunnali. Come spesso accade nei roditori, la maturità sessuale è molto precoce, anche a tre mesi di vita.
Il sito riproduttivo può essere in superficie, su isolotti di terra nascosti dalla vegetazione, oppure sotterraneo, all’interno di tane scavate negli argini dei fiumi o dei canali.
Corteggiamento e accoppiamento: Ogni femmina può partorire due volte all’anno; dopo circa 19 settimane di gestazione nascono in media 4-6 piccoli.
Cura dei cuccioli: Nelle 24 ore successive alla nascita i piccoli seguono immediatamente la madre e dopo 3-4 settimane sono già in grado di alimentarsi da soli.
I cuccioli rimangono con la madre fino a 6-10 settimane.
Indipendenza:  I giovani maschi abbandonano precocemente l’area in cui sono nati e si spostano alla ricerca di un territorio, mentre le femmine si spostano meno, e hanno territori che possono sovrapporsi fra loro.
L’aspettativa media di vita è di circa sei anni

CONSERVAZIONE


Grazie alla loro capacità di adattamento, le nutrie colonizzarono diversi ambienti naturali. 
La nutria è stata inclusa dalla IUCN nella lista delle 100 tra le specie più invasive al mondo.
A luglio del 2016 la nutria è stata inserita nel primo elenco delle "specie aliene invasive di rilevanza unionale", cioè quelle specie trasportate dall'uomo in modo volontario o accidentale al di fuori della loro area d'origine che, per la loro particolare adattabilità, trovano le condizioni ideali per riprodursi e diffondersi, causando danni ecologici, economici e sanitari.
La specie è oggetto di controllo in tutte le Regioni in cui è presente, ma, come spesso accade in questi frangenti, nonostante gli sforzi profusi si stenta a raggiungere risultati soddisfacenti.

CURIOSITÀ

Lo sapevi che:

1. Il nome scientifico Myocastor coypus deriva da Myocastor, parola che in greco antico vuol dire “topo” e dallo spagnolo coypus che vuol dire “nutria”. Il nome comune nutria, invece, deriva dallo spagnolo “nutria”, a sua volta un’alterazione derivata dal latino “iutra” che significa lontra.

2. Può usare tane di altri animali come rifugi, ma solitamente o scava delle tane formate da cunicoli collegati fra di loro o costruisce piattaforme di vegetazione. I suoi sistemi di cunicoli possono arrivare a danneggiare dighe e sistemi di irrigazione.

3. Le nutrie hanno lunghi periodi di calma, durante i quali si dedicano alla pulizia del corpo: strigliano con cura la pelliccia per mezzo delle zampe anteriori o si tolgono i residui del cibo dai lunghi incisivi. A giudicare dal tempo e dalla cura riservata a queste operazioni, sembrerebbero l'attività preferita dell'animale.

4. La nutria è stata introdotta in Italia all’inizio degli anni Venti del secolo scorso per la produzione di pellicce. A seguito della crisi del mercato delle pellicce, le aziende chiusero i battenti e, anziché affrontare i costi di abbattimento degli animali, liberarono le nutrie in natura.


5. Le nutrie non portano malattie. Si tratta di una leggenda metropolitana, come del resto accade per i piccioni.  Le analisi eseguite dagli Istituti Zooprofilattici dimostrano che la nutria non rappresenta un pericolo sanitario.

Bibliografia:

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