Nibbio Bruno (Milvus migrans)
Nibbio Bruno
(Milvus migrans, Boddaert, 1783)
INTRODUZIONE
Il nibbio bruno è un rapace migratore largamente diffuso in quasi tutto il globo ad eccezione del continente americano.
In Europa è presente in quasi tutto il continente, con l’eccezione delle latitudini maggiori,
ma presenta una marcata riduzione delle popolazioni nelle regioni orientali, in Svizzera ed in Spagna.
Il suo successo deriva dalle capacità adattative inusuali che gli permettono di proliferare in molti ecosistemi.
In Italia la popolazione è stabile con un numero di coppie che si aggirano tra le 700 e le 1200.
Quella del nibbio bruno è una specie gregaria che tende a muoversi in gruppo anche durante le migrazioni.

DESCRIZIONE GENERALE
Il nibbio bruno è un rapace di taglia media e toni brunastri, con una testa grigia negli esemplari adulti.
La coda, piuttosto lunga e leggermente biforcuta, arriva a misurare circa un terzo della lunghezza totale dell’individuo.
Nell’adulto il colore del piumaggio è marrone scuro tendente al rossiccio nelle parti inferiori.
Le barrature della coda sono poco visibili ed il
capo è chiaro con becco nerastro e cera gialla.
Il giovane ha colore più chiaro e un maggior numero di macchie bianche riconoscibili in volo.
La coda è meno forcuta che nell’adulto.
Non presentano marcato dimorfismo sessuale e non hanno variazione nel piumaggio a livello stagionale. La femmina, però, risulta essere leggermente più grande del maschio.
In Italia vivono due specie di nibbi, che sono però facili da distinguere. Il nibbio reale (Milvus milvus), che ha grandi macchie bianche sul lato inferiore delle ali, e il nibbio bruno (Milvus migrans), che è completamente marrone, simile alla poiana.
Il nibbio bruno presenta una coda meno biforcuta rispetto al nibbio reale e presenta nella parte terminale delle ali 6 "dita" rispetto alle 5 del reale.
La muta del piumaggio avviene una volta l’anno; inizia a maggio-giugno e si conclude prima della migrazione autunnale (verso settembre).

HABITAT
La specie, come scritto in precedenza, ha un grande areale che comprendono diversi tipi di ecosistemi.
Questo è dovuto alla sua dieta vasta e alla sua indifferenza nei confronti dell'uomo.
Predilige aree boscate vicine a fiumi o laghi con clima tipicamente mediterraneo ma grazie alle sue capacità adattative, non è raro vederlo anche in zone modellate dalla mano umana.
Durante la migrazione frequenta un gran numero di ambienti differenti, compresi quelli di alta montagna.
ALIMENTAZIONE
La dieta principale è composta da pesci d'acqua dolce, pescati vivi o morti in prossimità della superficie di fiumi e laghi.
Oltre a questo, la specie è opportunista e, quindi, capace di sfruttare ogni sorta di cibo: da piccoli mammiferi, uccelli, rettili, anfibi, insetti e rifiuti non disdegna neanche le carcasse di animali morti.
In alcuni paesi africani e orientali, questo nutrirsi di carcasse lo porta a svolgere un importante ruolo di spazzino della natura.
Questa dieta è dettata principalmente dagli ambienti in cui vive e gli ha permesso di prosperare in una grande quantità di ecosistemi.
Proprio questo genere di alimentazione risulta essere efficace per un uccello migratore, permettendo nei suoi lunghi viaggi di riuscire a trovare con maggior facilità luoghi in cui riposare e trovare cibo rispetto ad altre specie più schizzinose.
RIPRODUZIONE
Stagioni riproduttive: Per questa specie la deposizione delle uova (solitamente da 2 a 4) avviene in modo piuttosto regolare nei mesi primaverili, tra aprile e giugno.
Costruisce il suo nido su alberi ad alto fusto e ad altezze ragguardevoli (mediamente oltre 10 m). Il nido, a forma di coppa e molto voluminoso, viene foderato con molti materiali, tra cui anche plastica ed altri rifiuti.
Corteggiamento e accoppiamento: Il corteggiamento del nibbio bruno coinvolge spettacolari voli acrobatici composti da picchiate da grandi altezze, "agganci con le zampe" e caratteristici richiami.
Quest'attività è stata associata ad una vera e propria "parata nuziale aerea".
Cura dei cuccioli: La cova, ad
opera della sola femmina, dura 26-38 giorni. Alla
schiusa, i pulcini vengono nutriti per 20-25 giorni. Nascono con gli occhi aperti e sono ricoperti da un piumino di color bianco.
Nonostante la nascita di più esemplari, la media dei piccoli che arrivano all'involo è di uno per covata.
Questo è dovuto alla grande competizione tra i fratelli che portano solo il più forte e sano a sopravvivere.
Indipendenza: Dopo circa 42 giorni, i nuovi nati iniziano ad abbandonare il
nido. Diverranno completamente indipendenti dalla madre dopo altri
40-45 giorni.
CONSERVAZIONE
Il nibbio sta conoscendo una fase di declino
piuttosto importante a
livello europeo e mondiale nelle ultime tre generazioni.
Si annovera questo rapace tra le specie vulnerabili.
In passato, ed in alcuni casi ancora oggi, il nibbio
bruno è stato pesantemente perseguitato perché
considerato “uccello nocivo” per la selvaggina.
Una corretta gestione dei bacini idrici e delle aree
forestali è auspicabile per il mantenimento delle
popolazioni di questo rapace.
Uno dei principali fattori di minaccia per la specie è dovuto alla sua alimentazione necrofaga, rendendolo vulnerabile alle contaminazioni da accumulo di pesticidi.
Inoltre, come molti altri volatili, anche i cavi dell’alta tensione e le automobili possono rappresentare un serio pericolo per la conservazione del nibbio.
Altre cause del suo declino sono dovute alla carenza di pesci di acqua dolce di cui si nutre, la competizione con il Gabbiano reale sempre più presente negli habitat del nibbio bruno e la predazione ad opera del Gufo reale.
CURIOSITÀ
Lo sapevi che:
1. In inglese viene chiamato Black Kite (aquilone nero) per far riferimento al suo modo di volare sfruttando le correnti d'aria che, appunto, lo fanno volteggiare come un aquilone.
2. Considerato l'uccello che ha dato all'uomo l'idea di applicare un timone alla nave per il modo in cui dirige il suo volo usando la coda.
3.Questa specie è anche nota per praticare il cleptoparassitismo. Ovvero, ruba il cibo e le prede cacciate da un altro predatore, cogliendolo impreparato e fuggendo via con il bottino.
4. Ad indicare la sua grande capacità di volatore, i latini, quando volevano indicare un possedimento molto vasto, dicevano: “è così grande che neanche un nibbio potrebbe percorrerlo”.
5. Il nibbio è solito decorare il suo nido con grandi quantità di rifiuti, molti dei quali in plastica. I rifiuti usati dai rapaci per decorare il nido sarebbero, secondo gli studiosi, un simbolo di successo.
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